Eccoci qui, siamo giunti alla fine di questo percorso di analisi degli oggetti, di storia delle cose.
Devo ammettere che questo percorso conoscitivo non è stato per niente facile, perché io in prima persona mi sono trovato ad approfondire argomenti che non avrei mai pensato di sviscerare in modo autonomo. Le difficoltà sono sorte dal fatto che mi sono concentrato su di un oggetto, le copertine dei libri, che troviamo quasi quotidianamente sotto i nostri occhi, ma che non ci fermiamo mai ad analizzare dal punto di vista storico ed evolutivo.
L'inizio dell'analisi è partita da un luogo a me molto caro e che mi ha insegnato molto sulla nostra storia: Piazza della Signoria, a Firenze.
Inizialmente ho analizzato alcuni aspetti legati al luogo da me scelto, come ad esempio il cercare di capire da dove e perché deriva il nome stesso del luogo, oppure cercare miti, citazioni e libri di mia precedente conoscenza che mi permettessero di trasmettere ciò che io ho vissuto in quel luogo, ad un lettore che magari non ha mai avuto la fortuna di spenderci del tempo, riportando quindi opere, attrazioni e luoghi che sono dei cardini della mia scelta. Per permettere poi al lettore di immedesimarsi nella mia esperienza ho optato per inserire delle cose da me viste e che mi hanno colpito in quanto mai viste prima o caratteristiche del luogo.
Proprio in questo luogo mi è stato regalato un oggetto, una copertina di pelle in cuoio per l'appunto, a cui sono molto affezionato e che ho scelto come punto di partenza del mio percorso conoscitivo.
Sono quindi partito facendo un analisi linguistica dell'oggetto, per capirne le varie evoluzioni fonetiche all'interno delle varie società, studiandone quindi i nomi, per poi passare ad un'analisi morfologica e materialistica, analizzandone la tassonomia, i materiali che lo compongono e l'anatomia, al fine di aiutare il lettore ad inquadrare bene il contesto dell'oggetto, la sua storia e la sua evoluzione.
Dopodiché ho scelto di toccare anche argomenti più attuali come l'uso passato e odierno di tale oggetto e una mia visione futura di esso. Per racchiudere un po' questi concetti mi sono divertito ad immaginare un museo dedicato all'oggetto, riportante i popoli che ne hanno promosso lo sviluppo, e in cui l'oggetto ha visto la sua maggiore importanza, ma anche una personalità che secondo me potesse diventare un credibile testimonial dell'oggetto in virtù della sua formazione e delle sue ricerche.
Importante poi, dal mio punto di vista era evidenziare come siamo circondati dalle copertine dei libri, nei contesti più disparati, anche se spesso trascuriamo questa cosa, ad esempio lo si può trovare correlato alla cucina, nella musica, nell'arte e nel cinema, addirittura nei tra i brevetti ed i fumetti e molto più semplicemente, a casa nostra e nella letteratura essendo quello un campo molto affine all'oggetto.
Hanno trovato spazio nel mio percorso anche degli articoli più "leggeri" nei quali parlo di contesti diversi in cui la cosa è presente (per esempio i proverbi o i francobolli).
Ho poi scelto, di fermarmi, e fare dei brevi recap, circa a metà e alla fine del nostro percorso,al fine di aiutare il lettore a non perdersi durante le varie trattazioni facendo una mappa concettuale e una nuvola di nomi, che evidenziassero i concetti e i nomi importanti legati all'oggetto, e poi alla fine un abbecedario e un breve elenco delle azioni che si compiono con la cosa.
Ho anche analizzato dal punto di vista evolutivo l'oggetto, ovvero come veniva prodotto in antichità in contrapposizione con le moderne tecniche di produzione, che una società sempre più industrializzata necessita, con l'annessa numerologia che diventa vitale per poter governare efficacemente l'enorme mole di produzioni letterarie in serie. Legato a questo è stato anche molto interessante scoprire come la copertina avesse nel corso degli anni cambiato la sua funzione, e di vedere come i concetti design e marketing al giorno d'oggi la facciano da padrona sulle copertine dei libri.
Detto ciò , il mio augurio è con quest'opera, di essere riuscito ad arricchire il lettore facendogli conoscere sfaccettature tra le più disparate, ma perché no, anche la semplice storia, di un oggetto semplice, ma che è parte integrante della nostra società, della nostra storia, e che può dirci molto sulla nostra evoluzione.
Marco Alborghetti
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