Per parlare della tassonomia del mio oggetto, la copertina di un libro, bisogna inevitabilmente ripercorrere la storia e la tassonomia dei libri, e più in generale della scrittura.
Infatti i manoscritti più antichi ritrovati sono probabilmente le tavolette di argilla scritte dalle prime civiltà più di 4000 anni fa.
Si arriva poi all'impero romano, alla civiltà greca , latina e musulmana, queste popolazioni furono le prime a scrivere dei "libri" per così dire, poichè i ritrovamenti più antichi sono dei papiri arrotolati su bastoni di legno.
Ma con l'avvento di queste civiltà e in particolar modo della chiesa, si iniziò a sentire l'esigenza di proteggere i manoscritti, discorso particolarmente valido per i testi sacri, si crearono quindi dei rivestimenti esterni, che avvolgessero completamente il volume e lo proteggessero da intemperie esterne, strappi e umidità. Queste copertine sono anche le prime a vedersi apposto un logo, con dei ricami in oro (in particolar modo i manoscritti ecclesiastici), usanza quella del logo che si è mantenuta fino ad oggi, e si è evoluta diventando un efficace strumento di marketing.
Le prime copertine erano create con tavole di legno, passando poi per le prima copertine in cuoio, largamente diffuse in epoca medievale e rinascimentale.
Si arriva poi alle copertine create in cartoncino, e con materiali più morbidi, si parla quindi degli ultimi duecento anni.
Al giorno d'oggi le copertine sono create molto spesso con plastiche, anche se i libri più curati e antichi possono ancora essere fabbricati in cuoio. La loro principale utilità oggi è quella di attrarre l'attenzione del cliente.
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