Infatti, in prima battuta, le copertine dei libri erano dei meri oggetti creati per svolgere una funzione: proteggere i libri appunto.
Questo valeva in particolar modo per i testi sacri dove la protezione era fondamentale per continuare la trasmissione del culto.
Proseguendo negli anni però, arrivando nel periodo industriale, la copertina, in virtù della grossa mole di volumi che veniva prodotta non era solo più vista come oggetto protettivo ma ha assunto sempre di più i tratti di un elemento fondamentale nel libro.
Essa infatti serviva per poter differenziare il libro dagli altri e metterlo quindi in risalto, questo coincide con uno primi esempi di marketing: l'utilizzo del frontespizio al fine di avere un vantaggio competitivo.
Questo fatto si inizia a vedere dalla metà dell'ottocento in avanti quando gli editori riconoscono una potenzialità nell'involucro esterno del libro, una potenzialità che se sfruttata avrebbe permesso di rendere più accattivante il libro. Essi iniziarono a scrivere piccole parti della trama sulla copertina in modo tale che il cliente leggendo quel piccolo spezzone si incuriosisse e comprasse il libro.
Quindi la copertina, vista in questi termini diventa il simbolo del progresso tecnologico e sociale: accanto allo sviluppo della produzione in massa di volume nasce anche un pubblico di lettori di massa, e tanto più questo progresso è marcato tanto più lo stile del frontespizio si evolve.
Negli anni venti del Novecento, si vede come questo fenomeno subisca un ulteriore aggiornamento: si iniziano ad utilizzare le immagini in copertina.
Le immagini in questo senso, si rivelarono una scelta molto azzeccata da parte degli editori: essi infatti tramite le immagini puntavano a settorializzare il pubblico. Una determinata immagine era creata e apposta sul frontespizio per poter andare ad attrarre una certa categoria del pubblico.
Quanto detto in questo articolo può essere riassunto nelle tre immagini sopra proposte: l'immagine di mezzo rappresenta un antica copertina di un libro, e infatti non presenta scritture particolari, se non sul dorso, e nemmeno immagini, lasciando anche il colore originale. Si capisce quindi che questa copertina non ha lo scopo di trasmettere nulla al lettore ma semplicemente proteggere il volume.
Per le altre due invece, il discorso è diametralmente opposto, infatti presentano scritte, disegni e colori, che uniti tutti insieme permette già di farsi un'idea di cosa tratterà il libro.
La prima copertina presenta colori accesi e disegni animati, è facile quindi immaginare che si tratti di un volume per bambini (colori e scritte selezionate in questo modo per potersi concentrare su una determinata fetta di pubblico: i bambini).
L'ultima invece, dai colori e dalle scritte, lascia intuire che si tratti di un volume horror, infatti si trova una predominanza del colore nero e del rosso (che nella forma dei caratteri della parola "it" ricorda un taglio o il fluire del sangue).
Si vede quindi il forte impatto delle scritture, delle immagini, e del colore sulle copertine e di come questi elementi siano dei simbolo per il libro stesso.
link 1 --> storia delle copertine
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